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Comune di Redondesco

Seat: Redondesco (Mantova)
Date of live: sec. XIV -

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Comune di Redondesco, Redondesco (Mantova), sec. XIV -, SIUSA

Già parte del distretto bresciano, come testimonia l'estimo visconteo del 1385, che lo poneva nella "quadra de Asula", Redondesco entrava a far parte definitivamente del dominio mantovano nel 1404, quando la comunità si offrì a Francesco Gonzaga. Tra il 1444 e il 1466 Redondesco figurava fra i territori assegnati ad Alessandro Gonzaga in seguito alla divisione dello stato gonzaghesco, regolato nel civile e nel criminale secondo gli statuti alessandrini, emanati a metà del XV secolo e in vigore fino alle riforme teresiane. Negli anni immediatamente seguenti alla erezione del ducato di Mantova, avvenuta nel 1530, Redondesco era sede di commissariato, come agli inizi del secolo XVII. Nel 1750 per il piano de' tribunali ed uffici della città e ducato di Mantova, Redondesco era sede di pretura, mentre nel 1772, in seguito al piano delle preture mantovane, dipendeva dalla pretura di Castel Goffredo. Nel 1782, dopo il compartimento territoriale delle preture dello stato di Mantova, Redondesco con Piopino, San salvatore, Tartarello, Bologne, San Fermo, Coello e Fenilli dipendevano dalla pretura di Canneto. Dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, nel 1775 il territorio della comunità di Redondesco era formata dai colonnelli di Piopino, Tartarello, Gerole, San Pietro, Bologne, San Fermo, Covello e Fenilli. Soggetto al territorio della comunità erano anche i terreni del colonnello di Cappello, che, dipendente dalla giurisdizione di Canneto, era tenuto a versare "tutti i carichi" al comune di Redondesco. Sempre dalle risposte ai 47 quesiti, nel 1775 lo "stato totale delle anime" della comunità era di 1.860 abitanti, di cui 322 "collettabili" e 1.538 "non collettabili". Dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, nel 1775 la comunità possedeva diversi beni immobili, tra cui tre mulini, la "pristineria", 'osteria, il "torchio per schizzare l'olio da ardere", la macelleria, la scuola, ed alcune case, abitate dai salariati del comune. Aveva inoltre due fondi site in territorio asolano, e una "pezza di terra boschiva". Godeva delle rendite di alcuni livelli e capitali attivi. Dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, risulta che nel 1775 i pricipali organi di autogoverno della comunità erano la vicinia, il consiglio o reggenza, costituita dai reggenti, i ragionati, che avevano il compito "dei riparti de' carichi". Vi erano inoltre il massaro, il depositario delle contribuzioni, obbligato all'esazione delle imposte regie, e il cancelliere, che era tenuto fra l'altro al controllo delle operazioni di voto nella vicinia e alla cura e conservazione dell'archivio comunitativo e di quello dei "notai del luogo defunti". Alle dipendenze della comunità, ai quali veniva versato un onorario, vi erano anche il pretore, il bargello, il tenente di campagna, il procuratore, il dispensatore dei bollettoni, il deputato alla comanda dei carri, il corriere, i deputati alla acque, il dugaliere del mulino di Piazza, il dugaliere del mulino Formentino, il dugaliere del mulino Rasiga, il fante, il terreggiano, il maestro, il cappellano, il medico, il chirurgo, l'organista, il campanaro, il "sotterattore".
In base al compartimento territoriale dello stato mantovano del 1784, il comune di Redondesco con Piopino, San Salvatore, Tartarello, Bologne, San Fermo, Coelle, Fenilli e Mariana, veniva inserito nel distretto VII di Canneto. Nel 1786 in seguito alla distrettuazione della provincia di Bozzolo, trasferita in seguito a Casalmaggiore, la stessa compagine territoriale risultava compresa nella delegazione X del distretto di Canneto, mentre nel 1791 faceva parte del distretto VII di Canneto per effetto del piano di sistemazione dell'amministrazione pubblica della città e provincia di Mantova.
In conseguenza della ripartizione del 26 maggio 1798, il comune di Redondesco con Piopino, Tartarello, Bologne, San Salvadore, San Fermo, Coelle e Fenili risultava inserito nel distretto di Gazoldo, contrassegnato dal numero 9, del dipartimento del Mincio, sede anche della municipalità del distretto. Nell'autunno dello stesso anno, con la divisione del 26 settembre 1798, la stessa compagine territoriale era compresa nel distretto X di Marcaria del dipartimento del Mincio, sede della municipalità del distretto. Il referente amministrativo cambiava ancora nel 1801, quando, dopo la dipartimentazione della repubblica Cisalpina del 13 maggio 1801, il comune di Redondesco entrava a far parte del distretto I di Mantova del dipartimento del Mincio.
Nel 1803, in seguito alla ridefinizione del dipartimento del Mincio e dopo il riparto distrettuale delle preture del 9 marzo 1804, il comune di Redondesco, disaggregato San Salvadore, unito ad Acquanegra, entrava a far parte del distretto III di Asola. Nel 1805, cambiava ancora referente amministrativo, essendo incluso nel cantone IV di Canneto del distretto III di Castiglione delle Stiviere del dipartimento del Mincio. Sul piano amministrativo con la distinzione dei comuni in classi, nel 1805 al comune di Redondesco veniva attribuita la classe III in base ai suoi 1.590 abitanti.
In seguito al piano di concentrazione dei comuni del dipartimento del Mincio del 31 marzo 1809, in vigore dal 1 gennaio 1810, il comune denominativo di III classe di Redondesco concentrava il comune di Mariana, che risultava incluso nel cantone IV di Canneto del distretto III di Castiglione delle Stiviere.
Con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Redondesco con Piopino, Tartarello, Bologne, San Fermo, Coelle e Fenili veniva inserito nel distretto VII di Canneto della provincia di Mantova. In seguito alla ridistrettuazione della medesima provincia del 1853, il comune di Redondesco con le frazioni di Piopino, Tartarello, Bologne, San Fermo, Coelle, Fenili, San Pietro Cassatelle, Belacqua, Canova, Giacolo, Pagadetto, Capello, Rosica Curate, Barchette, San Cassiano, Caccialupi e Beghetto, risultava far parte del distretto VI di Canneto sull'Oglio, con una popolazione di 1.797 abitanti, avente consiglio comunale senza ufficio proprio. Con il nuovo ordinamento comunale e provinciale del 1859, il comune di Redondesco, con una popolazione di 1947 abitanti, era attribuito al mandamento V di Canneto del circondario V di Castiglione della provincia di Brescia, sino al 1868, quando, con la ricostituzione della provincia di Mantova, veniva inserito nel distretto VII di Canneto del circondario unico di Mantova, con una popolazione di 1.838 abitanti.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Redondesco con 1.947 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento V di Canneto, circondario V di Castiglione, provincia di Brescia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.980 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. In seguito all'unione della provincia di Mantova, già appartenente all'Austria, al Regno d'Italia, in base al compartimento territoriale stabilito nel 1868, il comune di Redondesco con 1.838 abitanti, fu incluso nel distretto VII di Canneto sull'Oglio, circondario di Mantova, provincia di Mantova. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.961 (Censimento 1871); abitanti 2.076 (Censimento 1881); abitanti 2.062 (Censimento 1901); abitanti 2.186 (Censimento 1911); abitanti 2.311 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario unico di Mantova della provincia di Mantova. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 2.534 (Censimento 1931); abitanti 2.574 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Redondesco veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 2.468 (Censimento 1951); abitanti 2.048 (Censimento 1961); abitanti 1.750 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Redondesco aveva una superficie di ettari 1.912.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
ente pubblico territoriale

Connected institutional profiles:
Comune, 1859 -

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