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Comune di Sala al Barro

Sede: Galbiate (Lecco)
Date di esistenza: sec. XIII - 1927

Intestazioni:
Comune di Sala al Barro, Galbiate (Lecco), sec. XIII - 1927, SIUSA

Altre denominazioni:
Comune di Sala

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Garlate. Nel 1162 l'imperatore Federico I concesse all'abate di Civate un diploma che confermava i possessi dell'abbazia, anche quelli acquisiti per feudo e per contratto con privati, e interdiceva a tutti ogni ingerenza e potestà sulle cose e uomini dell'abbazia: tra i beni e le località era elencata Sala (da intendersi non come l'intero villaggio, ma come più o meno vasti poderi nel territorio della località). Nel "liber guasonorum de Salla" ("guasone"= lotto di terreno, o podere) sono registrati nel 1250 tutti i terreni concessi in affitto dal monastero di Civate alla comunità di Sala. Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Garlate, come "el locho da Salla". Nella compartizione dell'estimo del Monte di Brianza, redatta nel 1456, è citato tra gli altri il comune di Sala. Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Sala risulta inserito nella pieve di Garlate. In un prospetto comprendente tutte "le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale", risalente al 1572, era compresa anche Sala. Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunità di Sala, compresa nella pieve di Garlate - già infeudata con le comunità delle pievi di Garlate e Oggiono nel 1538 a Giovanni Agostino d'Adda - non era infeudata, essendosi redenta l'8 ottobre 1671 come da istromento rogato da Francesco Giorgio Ottolina notaio di Milano, e pagava ogni quindici anni di "mezz'annata" lire 42.11.6; non vi risiedeva iusdicente nè regio nè feudale; riconosceva immediatamente i giudici di Milano e il console era solito prestare giuramento presso la banca del podestà di Milano. Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunità, che aveva allora 304 abitanti, veniva regolata da un sindaco e da un deputato, che si eleggevano di triennio in triennio in pubblica piazza, "giusta gli ordini, premesso l'avviso, ed il suono della campana colla pluralità de' voti"; incombenza del sindaco e deputato era vigilare sulla giustizia dei pubblici riparti, sulle ragioni della comunità, "facendosi premura li compadroni e compossessori di coadiuvarli nella difesa dei suoi diritti"; non vi era cancelliere, se non colui al quale era affidata la formazione dei riparti, con contributo di lire 10.10 annue; le scritture della comunità, che non aveva archivio, erano custodite dal sindaco; l'incarico di esattore veniva appaltato ogni triennio.
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano, il comune di Sala faceva parte della pieve di Garlate, inclusa nel ducato di Milano. Nel 1771 il totale degli abitanti di Sala, conteggiati in base alla giurisdizione parrocchiale, era di 383 unità. In base al compartimento territoriale della Lombardia austriaca, il comune di Sala apparteneva alla pieve di Garlate, compresa nella provincia di Como. Nel 1791 Sala venne inserita, con le altre comunità delle pievi di Garlate e Oggiono e della squadra de' Mauri, nel distretto VI di Oggiono della provincia di Milano.
Il comune di Sala, in forza della ripartizione del dipartimento della Montagna, fu compreso nel distretto I del Caldone con capoluogo Lecco. In base alla divisione del dipartimento del Serio, il comune di Sala fu inserito nel distretto III del Lago, ossia di Lecco. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Sala era uno dei comuni che costituivano il distretto IV di Lecco del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Sala venne ricollocato nel VI distretto ex milanese con capoluogo Oggiono, nel quale fu confermato, come comune di III classe con 319 abitanti, nel 1803. Con l'organizzazione del dipartimento del Lario nel regno d'Italia, il comune di Sala venne ad appartenere al cantone V di Oggiono del distretto IV di Lecco: comune di III classe, contava 359 abitanti. A seguito dell'aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario, Sala figurava, con 309 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Galbiate, nel cantone IV di Oggiono del distretto IV di Lecco; fu confermato frazione di Galbiate con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario.
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Sala fu inserito nel distretto XII di Oggiono. Sala, comune con convocato, fu confermato nel distretto XII di Oggiono in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Sala, comune con convocato generale e con una popolazione di 439 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Oggiono.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Sala al Barro con 455 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento V di Oggiono, circondario I di Lecco, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 472 abitanti (Censimento 1861). Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di Sala e successivamente a tale data il comune assunse la denominazione di Sala al Barro. In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 443 (Censimento 1871); abitanti 444 (Censimento 1881); abitanti 599 (Censimento 1901); abitanti 677 (Censimento 1911); abitanti 683 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Lecco della provincia di Como. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1927 il comune di Sala al Barro venne aggregato al comune di Galbiate.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

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