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Comune di Grosio

Seat: Grosio (Sondrio)
Date of live: sec. XIII -

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Comune di Grosio, Grosio (Sondrio), sec. XIII -, SIUSA

Comune del terziere superiore della Valtellina, appartenne alla pieve di Mazzo. Il castello di San Faustino di Grosio, citato nel 1150 (ma già nel X secolo si ha notizia di un incastellamento di Grosio), fu dei vescovi di Como, che ne infeudarono prima i de Misenti e poi i Venosta, molto più tardi il comune. Il toponimo si trova citato nel 1056, in un atto in cui Giovanna di fu Stefano, moglie di Giovanni di fu Amizo di Sernio, è detta "de Grause superiore"; ancora nel 1335 compariva come "comune loci de Grosupra". La comunità inizialmente dovette comprendere anche Grosotto e le contrade di Tiolo e Summo Tiolo, cioè Sontiolo, a sud confinava con Mazzo. Il Quadrio, alla metà del secolo XVIII, comprendeva nel comune di Grosio le contrade di Vernuga e Rovoledo, la Valle di Settentrione e Tiolo di sotto. Secondo il Pedrotti, Grosio non si sviluppò da una curtis, ma da una villa, attorno alla quale vennero a gravitare centri minori, le contrade. La struttura del comune appare già consolidata alla fine del XIII secolo: il 30 dicembre 1292 il comune di Grosio riunito dal saltaro al suono della campana in assemblea alla presenza del decano Giorgio Mantelus fu Armano e di Giacomo de Genzo, rappresentante di Corrado Rusca podestà di Grosio, vendette le alpi di Campo Gazano e di Sacco. In un altro atto del 27 febbraio 1340 comparivano per la prima volta i consiglieri del comune, in numero di quattro, oltre al decano. Il comune di Grosio era ricco di alpi: Cassaruolo, Verna, Vermolera, Malghera, Eita, Val Sacco, Piano delle Montanelle, Strambelli, Piano Cadino, Bergamasco, Solera, Lavinale, Pedruna, Martinuccio, Piana, Dosso Bello, Starello, Braccio, Montarica. I confini comunali con Sondalo furono contesi per il possesso dei pascoli della Val Grosina: sono attestati atti di divisione dal 1339. I limiti territoriali attuali tra Grosio e Grosotto furono sanciti il 4 novembre 1540, ma un arbitrato precedente risale al 24 agosto 1435. Nella prima metà del XVI secolo il comune era suddiviso nelle cinque contrade di Adda, Piatta, Ravoledo, Tiolo, Viale. Probabilmente verso la fine del Cinquecento entrarono a far parte del comune, dopo un lungo periodo di controversie, i nobili Venosta e Quadrio, che fino alla metà del secolo avevano costituito un'entità a sè stante, con propri diritti e privilegi, spesso in contrapposizione con i vicini. Dopo questo ingresso, le famiglie nobili ebbero invece il diritto di eleggere i propri rappresentanti nei consigli e di partecipare a pieno titolo, pur perdendo i loro privilegi, alla vita della comunità. Si ha notizia dell'esistenza di statuti comunali di Grosio del 1395, attualmente non reperibili; nell'archivio comunale sono invece conservati quattordici capitoli degli statuti del 1491, con disposizioni sulla tensatura dei boschi, pascolo, vendita di legname. Gli statuti successivi risalgono al 1515, con un capitolo introduttivo sulla determinazione dei confini degli alpeggi e 48 capitoli. In essi compare l'articolazione del comune in quadre e si trovano disposizioni sugli incarichi di comunità e sull'obbligo di provvedere alla resa dei conti per il decano, consiglieri, caneparo; questi statuti portano in calce il nome Conradus, probabilmente apposto dal podestà di Tirano Corradino Planta. Ulteriori edizioni, con aggiunte parziali, e sempre conservati nell'archivio comunale di Grosio, sono datate 1528, 1539, 1543, 1545, 1548, 1551, 1556, 1557, 1595 (con ampie disposizioni sugli incaricati di comunità), 1597, 1599, 1601, 1602, 1604, 1605, 1607 (riformulazione in 70 capitoli). L'ultima revisione statutaria risale al 1747 con integrazioni successive del 1763. Durante il riordino dell'archivio comunale di Grosio è stato rinvenuto anche un fascicolo con 24 capitoli approvati dagli agenti di valle relativi all'organizzazione istituzionale della Valtellina dopo la rivolta antigrigione del 1620. Nel 1526 la comunità di Grosio contava 333 fuochi, cioè circa 1.800 abitanti, nel 1589 500 fuochi, ovvero circa 2.500 abitanti; nel 1797 Grosio aveva 2.131 abitanti.
In base al progetto di divisione in distretti della Valtellina e Bormio, il comune di Grosio sarebbe stato inserito nel distretto 8° con capoluogo Tirano. Nella prima ripartizione del dipartimento d'Adda e Oglio, il comune di Grosio apparteneva al distretto di Mazzo. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda e Oglio, il comune di Grosio fu compreso nel distretto VIII di Bormio. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Grosio era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Grosio venne ricollocato nell'VIII distretto dell'ex Valtellina con capoluogo Bormio, nel quale fu confermato, comune di III classe, nel 1803. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda nel regno d'Italia, il comune di Grosio venne ad appartenere al cantone IV di Bormio: comune di III classe, contava 1.687 abitanti. Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell'Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, il comune denominativo di Grosio, con 1.547 abitanti totali, figurava composto dalle frazioni di Grosio (677), Vernuga (120), Tiolo (250), Novaledo (500). Il progetto per la concentrazione dei comuni del dipartimento dell'Adda, seguito al decreto 14 luglio 1807, prevedeva l'aggregazione di Grosio e Grosotto nel comune denominativo di Grosio, nel cantone IV di Bormio. Nel dicembre del 1807 fu trasmessa la richiesta di modifica della compartimentazione territoriale con il trasporto del comune di Grosio dal cantone di Bormio a quello di Tirano. A seguito dell'approvazione del compartimento, fu eseguita la concentrazione dei comuni, con decorrenza dal 1 gennaio 1810; tale comparto, confrontato con quello in corso nel 1796, fu rimesso il 23 agosto 1814 alla reggenza provvisoria del regno d'Italia e fu confermato nel 1815, dopo l'assoggettamento del dipartimento dell'Adda al dominio della casa d'Austria nel regno lombardo-veneto: a quest'ultima data, Grosio figurava (con 2.987 abitanti totali, 1.687 da solo) comune principale del cantone III di Tirano, unitamente al comune aggregato di Grosotto. L'8 agosto 1814 il comune di Grosio aveva espresso un indirizzo di fedeltà all'Austria.
In base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto e all'elenco riordinato dall'imperial regia delegazione provinciale, con l'attivazione dei comuni della provincia di Sondrio, il comune di Grosio con Tiolo fu inserito nel distretto III di Tirano. Grosio con Tiolo, comune con consiglio, fu confermato nel distretto III di Tirano in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Grosio con le frazioni Tiolo e Rovoledo, comune con consiglio senza ufficio proprio e con una popolazione di 2.363 abitanti, fu inserito nel distretto II di Tirano.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Grosio con 2.477 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VI di Tirano, circondario unico di Sondrio, provincia di Sondrio. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 2.628 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Grossotto, circondario unico di Sondrio, provincia di Sondrio. Popolazione residente nel comune: abitanti 2.762 (Censimento 1871); abitanti 3.195 (Censimento 1881); abitanti 3.873 (Censimento 1901); abitanti 4.227 (Censimento 1911); abitanti 4.219 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario unico di Sondrio della provincia di Sondrio. in seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 3.978 (Censimento 1931); abitanti 4.356 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Grosio veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 4.495 (Censimento 1951); abitanti 4.598 (Censimento 1961); abitanti 4.676 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Grosio aveva una superficie di ettari 12.693.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
ente pubblico territoriale

Connected institutional profiles:
Comune, 1859 -

Generated archives:
Comune di Grosio (fondo)


Editing and review:
Doneda Cristina, 2006/08/24, revisione


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