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Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia

Sede: Perugia
Date di esistenza: 1573 - , L'ente è ancora attivo.

Intestazioni:
Accademia del disegno di Perugia, Perugia, 1573 - 1790, SIUSA
Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia, Perugia, 1790 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Accademia del disegno di Perugia, 1573 - 1790

L'Accademia di belle arti Pietro Vannucci, prestigiosa istituzione didattica e culturale, fu istituita a Perugia nel 1573 con la denominazione di "Accademia del disegno", per volontà del pittore Orazio Alfani e del matematico Raffaello Sozi.
Nel 1781, con deliberazione del 17 agosto, i decemviri di Perugia accolsero "la richiesta, inoltrata dal pittore Carlo Spiridione Mariotti, di ottenere l'uso dei locali già occupati dall'Accademia, al fine di aprire una scuola di pittura che avrebbe potuto assolvere anche funzioni di scuola pubblica": si passava così da una scuola privata ad un istituto di istruzione artistica per l'insegnamento della pittura e del nudo.
Ai vertici della rinata Accademia, al cui mantenimento avrebbe provveduto la magistratura comunale di Perugia, vennero nominati il direttore, Mariotti, e due soprintendenti, Carlo Massini e Giuseppe Sensi.
Nel 1790 assunse la denominazione di Accademia di belle arti Pietro Vannucci.
Fino al XVIII secolo l'indirizzo dell'istituto fu prevalentemente speculativo, vale a dire che la sua attività fu concentrata sull'approfondimento della conoscenza teorica della matematica, dell'architettura, della geometria e delle regole prospettiche.
Con la direzione di Baldassarre Orsini, dal 1790 al 1810, l'Accademia definì il proprio indirizzo didattico, adottando lo scopo di fornire ai giovani artisti una salda preparazione teorica ispirata ai principi della cultura umanistica.
Dal 1798 venne investita anche della funzione di tutela del patrimonio artistico della città di Perugia e dell'Umbria, oltre che di alcune zone delle Marche e della Toscana.
Nel corso dell'Ottocento divenne una delle più rinomate istituzioni italiane del settore.
Nel periodo della dominazione francese, l'Accademia ebbe il merito di adoperarsi nel richiedere la restituzione, avvenuta nel 1815, delle opere d'arte rinascimentali umbre confiscate dai Francesi nel 1797 e nel 1812.
Il primo statuto ufficiale è del 1791; i successivi risalgono agli anni 1803, 1820 e 1896.
Nel 1901 stabilì la propria sede definitiva nel locali dell'ex Convento di San Francesco al Prato.
Nel 1908-1909 sorse, annessa all'Accademia, la Scuola d'arte industriale chiamata, a partire dal 1928, Regio istituto d'arte Bernardino di Betto che, grazie, al suo indirizzo pratico e professionale, avviava gli studenti al mondo del lavoro.
Direttori dell'istituto furono artisti ed intellettuali di importante livello locale e nazionale: Tommaso Minardi, Luigi Carattoli, Giovanni Santini, Guglielmo Calderini e, dal 1940 al 1947, il pittore futurista Gerardo Dottori.
Con regio decreto 25 giugno 1940, n. 1086, ottenne il pareggiamento alle accademie statali, a decorrere dall'anno scolastico 1940-1941; in tal modo venne assicurato il mantenimento del contributo annuo a carico dello Stato. I poteri dei tradizionali organi rappresentativi e amministrativi, il corpo accademico e il consiglio di amministrazione, vennero cumulati nella figura del presidente, cui spettò la gestione dell'istituto.
Nel secondo dopoguerra l'Accademia dovette far fronte ad un'utenza molto più vasta, costituita, in particolare, da studenti stranieri: l'offerta didattica e formativa divenne, così, più ricca ed articolata.
Con legge 21 dicembre 1999, n. 508, l'Accademia ha acquisito lo status di istituzione di alta formazione artistica posta sotto l'egida dell'allora Ministero dell'università; in applicazione di ulteriori norme legislative introdotte successivamente, ha potestà di rilasciare diplomi accademici con valore di laurea di primo livello.
Un nuovo statuto, approvato il 9 marzo 2003, ha scisso la Fondazione, i cui soci istitutivi sono, oltre all'Accademia, il Comune e la Provincia di Perugia.
L'Accademia conserva, come patrimonio storico, la ricchissima raccolta degli elaborati prodotti dagli studenti al termine dei vari corsi ed è custode di un'importante collezione d'arte: la Gipsoteca, il Gabinetto dei disegni e delle stampe, la Galleria dei dipinti.


Condizione giuridica:
privato (1573 - 1781)
pubblico (1781 - )

Tipologia del soggetto produttore:
ente di istruzione e ricerca

Soggetti produttori:
Angeli Maceo, collegato
Ascani Giorgio detto Nuvolo, collegato
Bianconi Giuseppe, collegato
Brunori Enzo, collegato
Calderini Guglielmo, collegato
Carattoli, collegato
Ciangottini Carlo, collegato
Dottori Gerardo, collegato
Istituto statale d'arte Bernardino di Betto di Perugia e scuola media statale annessa, collegato
Metelli Afranio, collegato
Ranocchia Antonio, collegato
Rossi Raffaele, collegato
Serra Mario, collegato

Profili istituzionali collegati:
Istituto di istruzione artistica, musicale e di arte drammatica/Istituto di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, sec. XIX seconda metà -

Per saperne di più:
Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia. Storia - Si tratta della pagina dedicata alla storia dell'Accademia nel sito istituzionale.

Complessi archivistici prodotti:
Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia (fondo)


Bibliografia:
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, FONDAZIONE ACCADEMIA DI BELLE ARTI PIETRO VANNUCCI PERUGIA, L'archivio dell'Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia. Inventario, a cura di V. ANGELETTI, coordinamento scientifico di F.CIACCI, Città di Castello, Alfagrafica, 2009 (Scaffali senza polvere, 18), 11 - 32
ACCADEMIA DI BELLE ARTI PIETRO VANNUCCI DI PERUGIA. GIPSOTECA, DISEGNI E STAMPE, DIPINTI, Guida al museo dell'Accademia, a cura di F. BOCO, Perugia 1994, 9 - 13
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA, ARCHIVIO DI STATO DI TERNI, SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, Gli archivi umbri e l'Unità. Guida alle fonti documentarie 1859-1865, a cura di E. DAVID, S. MARONI, M. PITORRI, Perugia, Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2011 (L'Umbria nella nuova Italia. Materiali di storia a centocinquant'anni dall'Unità), 195 - 196

Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2005/06/03, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2013/05/14, revisione


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