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Comune di Alimena

Sede: Alimena (Palermo)
Date di esistenza: 1815 -

Intestazioni:
Comune di Alimena, Alimena (Palermo), 1815 -, SIUSA

Il territorio del Comune di Alimena si estende alle falde della balza Areddula, tra i fiumi Salso e Imera meridionale. Ad uno dei lati del colle soprastante il Comune di Alimena sorgeva una bettola la cui insegna era un leone con in bocca una clava, volgarmente detta dai siciliani mazza; da questa il villaggio prese il nome di Mazza. L'origine e il nome del centro sembra risalgano al 1628, quando Antonio Alimena (anche conosciuto come Giulio Cesare Imperatore), che il 9 dicembre era stato investito dei feudi di Pellizzara e Bulgara, aveva concesso la "licentia populandi" all'agglomerato urbano. La famiglia Alimena era succeduta alla nobile famiglia palermitana degli Imperatore, di cui erano successori, e che aveva ottenuto il marchesato per un privilegio emanato dal re di Spagna Filippo IV, tramite il viceré Francesco Ferdinando De la Cueva. Ad Alimena fu quindi costruito il palazzo feudale della famiglia Alimena. Successivamente il dominio passò ai Benzo, poi ai Bosco, principi di Belvedere. Cessato il feudalesimo il marchesato di Alimena, che nel parlamento siciliano occupava il XXXVI posto, fu elevato a Comune. Il centro in passato fu assai prospero per via della fertilità delle sue terre e per la presenza derivatagli dalle miniere di sale e zolfo presenti nel suo territorio.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Alimena (fondo)
Stato civile del Comune di Alimena (fondo)


Bibliografia:
V. AMICO, Dizionario topografico della Sicilia, tradotto dal latino ed annotato da Gioacchino Di Marzo, vol. I, Palermo, Tipografia di Pietro Morvillo, 1856, pp. 87-88
F. SAN MARTINO DE SPUCHES, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai nostri giorni; lavoro compilato con documenti ed atti ufficiali e legali, VIII, Palermo, Scuola tipografica Boccone del Povero, 1927

Redazione e revisione:
Orifici Aurora - Direzione lavori Romano, prima redazione


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