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Comune di Sant'Anatolia di Narco

Sede: Sant'Anatolia di Narco (Perugia)
Date di esistenza: sec. XIII inizio -

Intestazioni:
Comunità di Sant'Anatolia di Narco, Sant'Anatolia di Narco (Perugia), sec. XIII inizio - 1860, SIUSA
Comune di Sant'Anatolia di Narco, Sant'Anatolia di Narco (Perugia), 1860 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di Sant'Anatolia di Narco, sec. XIII inizio - 1860

Sant'Anatolia di Narco è un paese della Valdinarca, oggi Valnerina, scavata dal fiume Nar, oggi Nera. Il nome sembra derivare dai Naharci, popolo di origine sabina che abitò la valle, dalla presenza di monaci siriaci, o dal nome di un nobile francese, Narco, che dopo la conquista della Valnerina fece edificare Castel San Felice di Narco.
Nel secolo VIII era una curtis longobarda. Successivamente si trasformò nel castello di Naharco (1195), fatto costruire da Corrado di Hurslingen, vicario imperiale.
Il castello venne distrutto e poi riedificato dagli spoletini agli inizi del secolo XIII e denominato Sant'Anatolia, in onore di una martire il cui culto era stato diffuso dai Benedettini in Valnerina. Posto in un luogo strategico, venne conteso tra i duchi di Spoleto e il Comune e tra questi e il Papato fino a passare definitivamente, nel XIII secolo, sotto la giurisdizione del Comune di Spoleto e del Papato.
Nel 1338, dopo la ventata ghibellina apportata da Federico di Urbino (1332), la guelfa Spoleto chiese ai castelli che erano stati già suoi, di rinnovare la sudditanza. Essi non accettarono e il Comune di Spoleto li condannò in contumacia, intentando causa presso la curia ducale. La causa che fu risolta a Montefalco, dove risiedeva allora la corte, con l'assoluzione dei castelli e il riconoscimento del mero e misto imperio. I castelli erano dodici e si erano legati in federazione sotto l'egida dell'Abbazia di San Pietro in Valle.
Nei secoli XIV, XV e XVI Sant'Anatolia venne coinvolta in contese territoriali con le vicine comunità di Caso e Scheggino, a tradizione guelfa e filospoletina e all'inizio del 1522 partecipò alla ribellione contro Spoleto guidata dai banditi Picozzo e Petrone, risolta con le truppe degli Orsini che incendiarono il castello e uccisero i ribelli.
Dallo statuto del 1551, che assieme alle riformanze doveva essere inviato al Comune di Spoleto annualmente per il controllo, si apprende che la base del governo della Comunità era il consiglio generale o arenga dei capifamiglia. C'era poi la cernita, cioè la giunta costituita da tre consiglieri; il vicario annuale, nativo del castello, presidente del piccolo comune,;il podestà, forestiero, semestrale, inviato da Spoleto; il camerario; il baiulo; messo comunale; un notaio e altri ufficiali minori.
Sant'Anatolia, come tutti i comuni della Val di Narco, restò sostanzialmente fedeli a Spoleto e al Papato fino al 1798.
Dal 1809 al 1814 Sant' Anatolia fece parte del Cantone rurale di Spoleto.
Con la Restaurazione restò comune appodiato a Spoleto con un sindaco proprio e dal 1827 ebbe le comunità appodiate di Caso, Gavelli, Monte San Vito, Civitella.

Nel periodo postunitario, si programmò di unire tutte le comunità della Valle in unico comune, Scheggino, ma ciò suscitò una contesa campanilistica con Sant'Anatolia di Narco.
Nel 1880 il Comune di Castel San Felice venne soppresso ed aggregato a Sant'Anatolia di Narco.
Nel 1927 i comuni di Sant'Anatolia, Vallo di Nera e Scheggino vennero soppressi per effetto del r.d. n. 337 ed aggregati al Comune di Spoleto. Come amministratori vi furono inviati dei delegati podestarili.
Il r.d.l. del 22 agosto 1930 stabilì la ricostituzione dei comuni, che riacquistarono così la loro autonomia.
Per effetto del r.d.l. del 4 aprile 1944 n. 11, si ripristinarono le cariche del sindaco e della giunta nominati dal prefetto. Dopo il 1946, si ebbe la reintegrazione degli istituti elettivi: giunta, consiglio e sindaco.
Al Comune di Sant'Anatolia di Narco appartengono le frazioni di Castel San Felice, Caso, Gavelli e Grotti.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale (1860 - )
preunitario (sec. XIII inizio - 1860)

Soggetti produttori:
Comune di Castel San Felice di Narco, collegato, 1880 -
Comune di Spoleto, collegato, 1927 - 1930

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Sant'Anatolia di Narco (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di Sant'Anatolia di Narco (complesso di fondi / superfondo)


Bibliografia:
P. BIANCIARDI, M. G. NICO OTTAVIANI, Il territorio di Spoleto e la sua normativa statutaria (secoli XIII-XVI), in Gli statuti comunali umbri. Atti del convegno di studi svoltosi in occasione del VII° centenario della promulgazione dello statuto comunale di Spoleto (1296-1996), Spoleto 8-9 novembre 1996, a cura di E. MENESTO', Spoleto, Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo, 1997, pp. 307-335, 327

Redazione e revisione:
Lonzini Silvia, 2008/06/05, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2011/11/16, revisione


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