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Aemilia Ars merletti e ricami a punto antico

Sede: Bologna
Date di esistenza: 1899 - 1936

Intestazioni:
Società anonima cooperativa Aemilia Ars merletti e ricami a punto antico, Bologna, 1901 - 1936, SIUSA

Altre denominazioni:
Aemilia ars merletti e ricami, Bologna, 1899 - 1936
Aemilia Ars società anonima cooperativa in Bologna. Sezione merletti e ricami, Bologna, 1901 - 1903

Nel 1898 nasce a Bologna la società per azioni Aemilia Ars per volontà di Alfonso Rubbiani, con l'appoggio dei conti Francesco Cavazza e Cesare Ranuzzi Segni, primo presidente del Consiglio degli azionisti. Nella società è presente, con una posizione di rilievo, la contessa Lina Bianconcini Cavazza, moglie di Francesco Cavazza, che fa parte sia del Consiglio degli azionisti sia della Commissione esecutiva presieduta da Alfonso Rubbiani. La società si pone come obiettivi principali sia il recupero delle tradizioni artigiane regionali inserite nella nuova realtà industriale, sia l'evoluzione dei prodotti manufatturieri, attraverso l'applicazione di principi artistici ispirati alla corrente modernista europea, caratterizzata da un recupero in chiave moderna dell'arte medievale e dal ricorso a forme lineari, floreali e fitomorfe. Nello stesso contesto storico-artistico europeo e con le stesse finalità si collocavano le manifatture della nota casa inglese «Arts and Crafts» nata in Inghilterra per volontà di William Morris. A Bologna e in Emilia si assiste così - attraverso la stretta collaborazione tra artigiani e un gruppo di artisti che si era raccolto attorno al Rubbiani nella Gilda di San Francesco (Augusto Sezanne, Achille e Giulio Casanova, Alfredo Tartarini, solo per citarne alcuni) - ad un vero e proprio rifiorire dell'artigianato locale che recupera, in chiave artistica, le pratiche della lavorazione del legno intarsiato e del ferro battuto, l'arte dell'ebanisteria, della legatoria e dell'oreficeria, producendo manufatti di grande bellezza e qualità artistica, espressione più alta della stagione Liberty emiliana.
Già nell'autunno del 1899 la contessa Cavazza, forte del suo ruolo all'interno della società, vi introduce ufficiosamente anche l'arte antica del ricamo, iniziando ad insegnare il "punto antico" a giovani povere, a maestre elementari e alle monache; si configura così il primo nucleo della futura azienda di ricami e merletti. Nel 1900 l' "Aemilia ars" viene a costituirsi come "Società anonima cooperativa per il miglioramento delle industrie artistiche ed arti decorative in Emilia Romagna", composta da soci patroni e da soci effettivi e amministrata da un Consiglio di amministrazione, che si vale della consulenza di una Commissione artistica. Nel 1901 è sancita ufficialmente la nascita, all'interno della società, della Sezione merletti e ricami che stabilisce la sede della propria attività di vendita e commercializzazione nell'esistente negozio della Società, sito a Bologna in via Ugo Bassi 21: essa dispone di un proprio capitale speciale, ma rimane ancora amministrativamente e giuridicamente sottoposta all'azienda generale.
Gli scopi della sezione del ricamo sono immediatamente chiari: come si legge nell'art. 1 del "Regolamento del lavoro" del 1902 la Società deve "introdurre nella nostra città e regione una industria sussidiaria per le lavoratrici che non abbiano lavoro (…) e offrire loro mezzo discreto di guadagno", migliorando allo stesso tempo "col ritorno allo studio dei buoni modelli antichi, il gusto e la tecnica dell'industria del ricamo" (art. 2).
Le motivazioni ideali della società, e le sue finalità sociali, appaiono espressione diretta della personalità di Lina Bianconcini Cavazza, donna forte e di grande temperamento, alla quale si uniscono presto anche la contessa Carmelita Zucchini Cagnola e Maria Chautrè Bedot, tutte esponenti di un'aristocrazia che si fa portatrice di un nuovo spirito di concreto filantropismo nei confronti delle classi sociali più disagiate e che con l'Aemilia ars merletti e ricami danno vita ad una vera e propria impresa no-profit ante litteram, virtuosa "sintesi di imprenditorialità ed intenti umanitari" (BERNARDINI C., Aemilia, 2003, p. 6). Da un punto di vista organizzativo, infatti, la sezione di ricamo è basata sulla formazione gratuita delle lavoranti (donne povere e bisognose) da parte di ricamatrici più esperte, sulla possibilità di lavorare da casa per quante, per motivi di salute o famigliari, ne avessero avuto necessità e sull'opportunità di incrementare il proprio guadagno in base alla produttività. Nella creazione dei merletti, al contempo, viene raggiunto un livello altissimo grazie allo stretto connubio raggiunto tra tecnica artigiana e arte, in parallelo con il costante perfezionamento delle fonti di ispirazione utilizzate: alla copiatura dei modelli del passato e alla rivisitazione in chiave moderna degli antichi esemplari, si accosta via via la produzione di disegni innovativi e di motivi originali che andranno a costituire lo stile proprio dell'Aemilia ars merletti e ricami.
Nel frattempo nel 1902 la società "Aemilia Ars" raggiunge il culmine della propria notorietà all'Esposizione internazionale di Torino, nel corso della quale le vengono conferiti diversi premi e riconoscimenti per le produzioni di mobili, gioielli, biancheria e abiti. Da questo momento in poi la società subisce un rapido declino, mentre, parallelamente, incrementa l'attività dei merletti e ricami.
Nel maggio 1903 la società Aemilia Ars si scioglie e la sezione merletti e ricami acquisisce personalità giuridica autonoma, con la denominazione "Società anonima cooperativa Aemilia Ars merletti e ricami a punto antico", di cui la Cavazza assume la presidenza. Le novità certamente più significative sono la modificazione delle finalità della società, ora concentrata in toto sulla produzione di ricami e merletti, e la riforma dell'art. 27 dello Statuto che sancisce la partecipazione delle lavoratrici agli utili. Lo stesso 1903, inoltre, vede la costituzione ufficiale delle "Industrie femminili italiane" con sede a Roma, della quale Aemilia ars con la sua produzione di merletti e ricami entra a fare parte a pieno titolo, agendo peraltro con finalità benefiche e senza scopo di lucro. Il grande successo di questo ramo dell'attività, che perdura ben oltre lo scioglimento dell'impresa generale, si spiega dunque con la crescente qualità e originalità dei manufatti, prodotti da ricamatrici sempre più specializzate che lavorano spesso su modelli appositamente creati da Rubbiani o da Casanova, ma anche con la politica di commercializzazione perseguita basata sul contenimento dei prezzi di produzione e sulla personalizzazione dei ricami, fattori che ne favoriscono una grande diffusione in Europa e negli Stati Uniti; non da ultimo la connotazione di "impresa femminile" che contraddistingue l'Aemilia ars merletti e ricami permette alla società di accedere ad una "serie di agevolazioni … offerte dal Ministero delle Finanze e dal sistema bancario locale" (CAPECCHI V. - PESCE A., L'Aemilia ars, 2001, p. 137).
Nel primo dopoguerra la diffusione di laboratori di formazione e di produzione di merletti è in costante incremento, nel 1926 la società trasferisce la sede del negozio presso via Farini 3, mentre il 1929 vede la pubblicazione di un volume monografico sulle produzioni della società, curato da Elisa Ricci, che rimarrà una pietra miliare per la conoscenza dei lavori dell'Aemilia ars ricami e merletti.
Al contrario gli anni Trenta sono caratterizzati da un rapido decadimento, dovuto soprattutto alla cessazione delle importazioni dei filati e delle esportazioni dei manufatti finiti. Nel 1936 la Società viene definitivamente liquidata e rilevata da Lena Bonaveri, una delle maestre-direttrici della Società, che verrà affiancata dall'artista Guido Fiorini e sarà supportata dalla stessa Lina Cavazza fino alla sua morte (1942); nel 1937 inoltre l'intero campionario dell'Aemilia ars viene ceduto al Civico museo d'arte industriale di Palazzo Davia Bargellini.
Nel 1943 il negozio posto in via Farini viene bombardato, causando la cessazione totale dell'attività, che riprende solo nel 1946 grazie alla volontà di Maria Losi Garagnani, che ricostruisce il locale e ne assume la proprietà e la direzione, riprendendo l'antica lavorazione per tutta la seconda metà del XX secolo.


Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Complessi archivistici prodotti:
Aemilia Ars merletti e ricami (fondo)
Aemilia Ars merletti e ricami. 1898-1998 (fondo)


Fonti:
MUSEO STORICO DIDATTICO DELLA TAPPEZZERIA VITTORIO ZIRONI, Carte Aemilia ars merletti e ricami, Ricami su tela a punto antico. Regolamento del lavoro, Bologna, Azzoguidi, 1902. Conservato presso la sede del Museo.

Bibliografia:
C. BERNARDINI, Aemilia ars: aggiornamenti e spunti di ricerca, in Industriartistica bolognese, a cura di C. BERNARDINI - M. FORLAI, Bologna, Silvana editoriale, 2003, pp. 6-8
V. CAPECCHI - A. PESCE, L'Aemilia ars "merletti e ricami": storia di un'impresa tutta femminile, in Aemilia ars. Arts and Crafts a Bologna. 1898 -1903, a cura di C. BERNARDINI - D. DAVANZO POLI - O. GHETTI BALDI, Milano, A+G, 2001
D. DAVANZO POLI, Merletti e ricami a punto antico, in Aemilia ars. Arts and Crafts a Bologna. 1898 -1903, a cura di C. BERNARDINI - D. DAVANZO POLI - O. GHETTI BALDI, Milano, A+G, 2001
Merletti e ricami della Aemilia ars, con introduzione di E. RICCI, Milano, Bestetti e Tuminelli, 1929

Redazione e revisione:
Iannacci Lorenza, 2012/10/10, prima redazione
Menghi Sartorio Barbara**, 2015/09/21, supervisione della scheda
Xerri Maria Lucia, 2015/09/16, revisione


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