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Comune di Pescorocchiano

Seat: Pescorocchiano (Rieti)
Date of live: sec. XII primo quarto -

Headings:
Comune di Pescorocchiano, Pescorocchiano (Rieti), sec. XII -, SIUSA

Situato nella media Valle del Salto, a 806 m. sul livello del mare, Pescorocchiano sembra essere sorto sul luogo dell'antica Nersae, il principale centro degli Equicoli, come attestato dal ritrovamento di alcune iscrizioni. Il "castrum" di Pescorocchiano è attestato a partire dagli inizi del sec. XII (1113), epoca cui sembra dunque logico riferire il primo nucleo dell'attuale abitato; il toponimo presenta il prefisso "pesco", abbastanza consueto nella zona, indicante la presenza di un castello situato sopra un ammasso roccioso alto e dirupato. Nel "Catalogus baronum", redatto durante il regno di Guglielmo I (1154-66) sotto forma di registro di leva militare, esso figura in possesso, come feudo di 4 militi, di Gentile Vetulo, all'epoca il più potente barone del Cicolano. Proprietà di Pandolfo di Collalto (prima metà del sec. XIII), il castello passò poi a nobili locali, forse in qualità di pegno dotale; già dopo il 1250, infatti, figura in mano a Gentile di Pescorocchiano, la cui figlia Sibilla nel 1279 andò in sposa a Guglielmo di Stach, signore di Collefegato. Nel 1333 Giovanni di Pescorocchiano, con il consenso del re Roberto d'Angiò, vendette la metà del "castrum" a Braccio "de filiis Ursi", alla cui morte senza prole successe il nipote Orso, che poi entrò in possesso dell'intero feudo. Dopo il 1360 la vedova di Orso, Isabella Savelli, si risposò con Antonio Camponeschi, membro di una delle più potenti fazioni aquilane, il quale prese possesso del castello e vi difese i diritti della moglie contro le pretese di Giuntarello di Poppleto. Agli inizi del XV secolo il feudo, precedentemente confiscato dal re Ladislao d'Angiò-Durazzo a Giovanni Lelli Orsini, fu acquistato da Cola Mareri, la cui famiglia già possedeva gran parte del Cicolano. A Cola, morto intorno al 1430, successe il figlio Ugolino che, sebbene avesse militato nel partito aragonese, riuscì ad ottenere regolare investitura dei feudi paterni dalla regina Giovanna II. Ugolino morì intorno al 1440 designando suo erede il figlio Antonio al quale seguì il fratello Francesco III, duca del Corvaro. A partire dalla metà del sec. XV Pescorocchiano non figura più tra i possessi della famiglia Mareri; probabilmente, esso fu tra i feudi confiscati dal re Ferdinando I d'Aragona a Francesco III ed alla moglie Paola di Poppleto, per la loro partecipazione alla congiura dei baroni del 1459, e non più recuperati. Sul finire del XV secolo Pescorocchiano passò ai Savelli del ramo di Albano, forse in ragione della loro fedeltà al governo spagnolo di Napoli; agli inizi del secolo successivo esso figura in mano a Ludovico Savelli, figlio di Cristoforo, il quale, nel testamento redatto in Pescorocchiano nel 1504, designò suo erede il fratello Antimo. Nel 1547 ritroviamo il feudo in possesso di Cristoforo Savelli, nipote di Antimo, al quale successero i figli Marcantonio, Ludovico, Cristoforo e Giulia, con i quali si estinse il ramo dei Savelli di Albano; le proprietà passarono allora ai Savelli di Palombara, dinastia a sua volta estintasi nel 1712, con la morte di Giulio, figlio di Bernardino. Fino all'invasione francese Pescorocchiano costituì con il suo territorio lo Stato di Peschio sotto le famiglie Antonini e Coletti. Impadronitisi i Francesi del Regno di Napoli, nell'agosto del 1806 fu decretata in tutto il territorio l'abolizione della feudalità con tutte le sue attribuzioni; le circoscrizioni amministrative furono ridotte di numero e vennero a delinearsi i quattro comuni che costituiscono attualmente il Cicolano: Pescorocchiano, Petrella dei Circoli, Borgocollefegato, Mercato (l'attuale Fiamignano). Nel 1810 con la divisione della provincia del Secondo Abruzzo Ulteriore nei tre distretti di Aquila, Sulmona e Cittaducale, Pescorocchiano venne aggregato a quest'ultimo, circondario di Borgocollefegato, e vi rimase anche dopo la restaurazione del dominio borbonico. Al comune furono aggregate le università di Leofreni, Tonnicoda, Macchiatimone, Roccaverruti, Torre di Taglio, Poggio S. Giovanni e Girgenti. Con l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune appartenne alla provincia dell'Aquila, circondario di Cittaducale, mandamento di Borgorose, fino al 1927, anno in cui tutto il circondario passò alla neoistituita provincia di Rieti. Attualmente rientrano nel territorio di Pescorocchiano 15 frazioni

Legal position:
pubblico

Type of creator:
ente pubblico territoriale

Connected institutional profiles:
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Territory:
Provincia di Rieti (1927 - )

Generated archives:
Comune di Pescorocchiano (fondo)
Stato civile del Comune di Pescorocchiano (fondo)


Bibliography:
Lugini, D., Quella terra chiamata Cicolano, L'Aquila, Edizioni Aurora, 2003
AA.VV., Città e paesi del Lazio, Roma, Editrice Romana s.p.a, 1997
Grappa, C., Storia dei paesi della provincia di Rieti, Poggibonsi, Lalli, 1994
Palmegiani, F., Rieti e la regione Sabina. Storia arte, vita usi e costumi del secolare popolo sabino, Roma, Secit, 1988
Lugini, D., Memorie storiche della Regione Equicola, ora Cicolano, Rieti, 1907

Editing and review:
Barbafieri Adriana, 2007/07/10, revisione


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