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Comando unico operativo della provincia di Parma

Sede: Parma
Date di esistenza: 1944 ago. - 1945 mag.
1944 ago. - 1945 mag.

Intestazioni:
Corpo volontari della libertà - CVL di Parma, (agosto 1944 - maggio 1945), SIUSA
Corpo volontari della libertà - CVL di Parma, (agosto 1944 - maggio 1945), SIUSA

I primi tentativi di condurre un razionale coordinamento delle formazioni partigiane operanti nella provincia di Parma risalgono all'estate del 1944: dopo i pesanti rastrellamenti che avevano colpito il territorio montano tra la fine di giugno e l'inizio di luglio 1944, le varie brigate si accordarono difatti per costituire un comando superiore di tutte le componenti armate del movimento di liberazione.
Il primato in ordine di tempo spetta tuttavia al Comando piazza di Parma, nominato il 1° agosto 1944 col compito di coordinare l'attività resistenziale della pianura e della città, quindi dei gruppi di azione patriottica (GAP) e delle squadre di azione patriottica (SAP). Ne fu affidata la guida al comunista Gino Menconi (alias Renzi), coadiuvato da due vicecomandanti, il socialista Domenico Tomasicchio (alias Nullo) e il repubblicano Giorgio Gazza (alias Bixio), con commissario politico Alvise Jacazio (alias Mauro).
Il Comando unico operativo della provincia di Parma fu istituito invece nella seconda metà del mese di agosto 1944 a seguito di un incontro tra i comandanti delle brigate partigiane svolto a Pian del Monte, una località nei pressi di Tiedoli nel comune di Borgo Val di Taro. In quella circostanza furono eletti all'unanimità il comandante Giacomo di Crollalanza (alias Pablo), il vicecomandante Primo Brindani (alias Libero), il commissario politico Primo Savani (alias Mauri), il vicecommissario Achille Pellizzari (alias Poe) e il capo di stato maggiore Fernando Cipriani (alias Ottavio). Il Comando unico emanò le sue prime direttive rivolte ai comandi di brigata il successivo 3 settembre e pochi giorni dopo fissò la sua sede a Castello di Mariano, una frazione del comune di Valmozzola.
Al fine di prendere più diretto contatto con le formazioni partigiane della zona orientale della provincia, il 25 settembre il Comando unico si trasferì nella frazione di Marra nel comune di Corniglio, e dieci giorni dopo fissò la propria sede nella vicina località di Bosco di Corniglio.
Lì, il 17 ottobre, si consumò quello che è noto come "eccidio del Comando unico": durante un incontro nei locali dell'Albergo Ghirardini tra i vertici del Comando unico e del Comando piazza di Parma, soldati tedeschi uccisero i comandanti Giacomo di Crollalanza e Gino Menconi, insieme ad altri quattro partigiani.
I vertici del Comando unico furono rieletti sul finire del mese di ottobre nel convegno tenutosi a Belforte, nel comune di Borgo Val di Taro: alla guida fu designato in particolare Giacomo Ferrari (alias Arta), con capo di stato maggiore Leonardo Tarantini (alias Nardo) e commissario politico Achille Pellizzari.
Verso la metà del mese di novembre 1944 il Comando unico lasciò Corniglio per trasferirsi in Val di Taro, nella zona occidentale della provincia, costituendo una Delegazione di comando per il settore est affidata a Paolo Ceschi (alias Gloria). La divisione del Comando unico nei due tronconi dell'est e dell'ovest Cisa fu determinata non solo da esigenze di carattere militare e operativo, ma anche dal desiderio di sanare la frattura provocata dalla nomina di Ceschi alla guida del Comando unico da parte del Comitato di liberazione nazionale (CLN) provinciale, che si era espresso senza il parere preventivo dei comandi di brigata.
Tra i mesi di novembre 1944 e gennaio 1945 il Comando unico dovette fronteggiare i pesanti rastrellamenti condotti dalle forze armate tedesche: nella zona est Cisa gli attacchi interessarono in particolare la 47ª brigata Garibaldi, i cui vertici trovarono la morte il 20 novembre, mentre nella zona ovest Cisa furono maggiormente colpite la 31ª e la 32ª brigata Garibaldi, che si frazionarono fino ad occultarsi del tutto. Ciò determinò un'inevitabile stasi delle operazioni delle formazioni operanti nell'appennino parmense.
A valle il Comando piazza di Parma, dopo la strage di Bosco di Corniglio, si ricostituì solo a dicembre 1944 (al vertice fu eletto l'azionista Raffaele Froncillo, alia Masella), mentre nel gennaio 1945 furono mutati i quadri del comando provinciale delle SAP.
Al 17 febbraio 1945 si colloca l'ultima riorganizzazione del Comando unico, che alla fine del mese di marzo aveva alle sue dipendenze: la Divisione Val Ceno, la Divisione Val Taro e la Divisione Cisa nel settore ovest, la Divisione Ottavio Ricci, la Divisione Monte Orsaro e il Comando piazza con le squadre SAP e il servizio informazioni nel settore est, per un totale di 24 brigate.
Dopo la liberazione di Parma, avvenuta il 26 aprile 1945 il Comando unico e le formazioni partigiane operarono ancora per poco alle dipendenze dell'autorità militare alleata, per poi consegnare le armi e sciogliersi il successivo 10 maggio.


Condizione giuridica:
privato
privato

Complessi archivistici prodotti:
Comando unico operativo della provincia di Parma (complesso di fondi / superfondo)
Comando unico operativo della provincia di Parma (complesso di fondi / superfondo)


Bibliografia:
F. CIPRIANI, Guerra partigiana. Operazioni nelle provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Parma, STEP, 1947
M. VISALLI, Momenti salienti della resistenza nel parmense. 1943-45, Parma, Studium parmense, [1970]
P. SAVANI, Antifascismo e guerra di liberazione a Parma. Cronache dei tempi, Parma, Guanda, 1972
L. TARANTINI, La Resistenza armata nel parmense. Organizzazione e attività operativa, Parma, Istituto storico della Resistenza, 1978
Una stagione di fuoco. Fascismo guerra resistenza nel Parmense, a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI, Parma, Fedelo's, 2015

Redazione e revisione:
Alongi Salvatore, 2017/07/13, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/11/16, supervisione della scheda


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