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Comune di Santa Luce

Seat: Santa Luce (Pisa)
Date of live: sec. XIII -

Headings:
Comune di Santa Luce, Santa Luce (Pisa), sec. XIII -, SIUSA

Other names:
Comunità di Santa Luce, sec. XIII - 1776
Mairie di Santa Luce, 1808 - 1814
Comunità di Santa Luce, 1814 - 1865

Castello feudale di proprietà dei Cadolingi di Fucecchio, nel secolo XIII era posto sotto la giurisdizione dell'arcivescovo di Pisa. Capitolato nel 1406 sotto Firenze, fu inserito nella circoscrizione del vicariato di Lari. Santa Luce, Pieve e Pastina, dopo un breve periodo alle dipendenze della podesteria di Rosignano, furono soggetti per la giurisdizione civile alla podesteria di Peccioli.
Con l'annessione all'Impero francese nel 1808 il territorio toscano venne diviso nei tre dipartimenti dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo, ognuno retto da un prefetto. I dipartimenti furono a loro volta divisi in circondari (retti da un sottoprefetto) che comprendevano varie mairies, eredi delle soppresse comunità. A capo di ogni mairie fu posto un maire, nominato dal governo centrale, a cui fu affidato il potere esecutivo centrale e la presidenza dei consigli municipali, assemblee elettive locali dotate di poteri quasi esclusivamente consultivi. Durante la dominazione francese furono staccati dalla comunità di Lari i territori di Santa Luce,Pieve a Santa Luce, Pastina e Pomaja per formare la mairie di Santa Luce.
Istituita all'indomani dell'occupazione francese, la Comunità di Santa Luce era retta da un Magistrato composto da un Gonfaloniere e da alcuni priori ed in carica per un anno. Il Magistrato, affiancato da un consigliere per ciascun popolo della comunità, andava a formare il Consiglio Generale. All'interno del Magistrato si verificò un forte rafforzamento del potere del Gonfaloniere, nominato da sovrano all'interno di una rosa di nomi scrutinati, su consiglio del Soprintendente della Camera di Sovrintendenza Comunitativa, e in carica per tre anni. Al Gonfaloniere vennero attribuite funzioni di controllo su di un ampio ventaglio di affari comunitativi, che andavano dall'amministrazione del fisco, dall'ordine pubblico all'assetto del territorio. Al Magistrato spettavano l'elezione del camarlingo, in carica per tre anni, e l'approvazione del bilancio di previsione e dei conti consuntivi. Il Consiglio si riuniva di regola una sola volta, nel mese di settembre, assieme al Magistrato per eleggere i deputati incaricati della ripartizione della tassa di famiglia e gli impiegati della comunità e per deliberare sull'eventuale apertura di nuove strade.
Un nuovo regolamento comunale fu emanato nel 1849, successivamente alla fuga a Gaeta del Granduca e all'instaurazione di un governo provvisorio. Tale regolamento introduceva nella legislazione comunale elementi maggiormente progressisti: era previsto che i componenti del Consiglio generale fossero eletti dai maggiori contribuenti della Comunità: i Consiglieri, a loro volta, avrebbero poi eletto i membri del Magistrato comunitativo, con la proporzione di un priore ogni quattro consiglieri. I cambiamenti non riguardarono, tuttavia, soltanto i criteri di selezione degli incaricati della gestione della cosa pubblica. Anche le competenze degli organi furono radicalmente trasformate: rovesciando la precedente gerarchia fra i due organi, al Magistrato veniva ora affidata la sola esecuzione delle deliberazioni del Consiglio generale, al quale erano riconosciute maggiori competenze rispetto al regolamento del 1816. Il ritorno del Granduca avrebbe portato, nel 1853, alla soppressione di questo regolamento, sostituito con un nuovo corpo normativo molto più restrittivo, che ben rifletteva il clima della seconda restaurazione conosciuta dal Granducato di Toscana. Soltanto nel 1859, dopo la definitiva fuga del Granduca, il nuovo governo provvisorio avrebbe emanato un nuovo regolamento, molto simile a quello del 1849, destinato a restare in vigore fino all'elaborazione delle leggi amministrative del Regno d'Italia nel 1865, fra cui figurava la prima legge comunale e provinciale dello Stato unitario del 20 marzo 1865 che soppresse definitivamente le comunità.
Dopo la dominazione francese la comunità fu inserita nell'ambito della cancelleria comunitativa di Lari, per passare poi a quella di Rosignano nel 1849.
Nel 1927 il vicino comune di Orciano Pisano fu soppresso ed aggregato a quello di Santa Luce che assunse la denominazione di Comune di Santa Luce-Orciano. Con D.P.R. n.487 del 17.4.1957 Orciano fu di nuovo istituito come comune e scorporato da Santa Luce.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
preunitario
ente pubblico territoriale

Connected institutional profiles:
Mairie (Impero francese), 1805 - 1814
Comunità (Granducato di Toscana), 1814 - 1865
Comune, 1859 -

Generated archives:
Comune di Santa Luce (fondo)
Comunità di Santa Luce (fondo)
Stato civile del Comune di Santa Luce (fondo)


Editing and review:
Gelli Simona, revisione


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