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Levasti Arrigo

Modena 1886 apr. 22 - Firenze 1973 apr. 19

Storico delle religioni.

Intestazioni:
Levasti, Arrigo, storico, (Modena 1886 - Firenze 1973), SIUSA

Nato a Modena il 22 aprile 1886; da bambino fu educato in casa, successivamente fu messo in collegio a Ferrara, lasciò la famiglia e si trasferì a Firenze, dove completò le scuole superiori in un istituto per orfani. Viaggiò per qualche tempo in varie parti d'Europa. Tornato in Italia frequentò le lezioni del Carducci all'Università di Bologna e del Pascoli a Pisa, poi quelle di filosofia di Gentile a Pisa e di Lamanna a Firenze, senza mai però conseguire titoli universitari. A Firenze insegnò filosofia al Collegio dei Padri Scolopi, poi dal 1939 al 1959, al Conservatorio delle Mantellate. Collaborò a vari periodici: a «La Voce» (1912-1913), a «Lacerba» (1915), a «La Tempra» (di cui fu anche direttore dal 1917 al 1920) fondata da Renato Fondi e, dopo la Seconda Guerra mondiale, «Città di vita», «Il Ponte», ed altre riviste. Nel novembre 1914 sposò la pittrice Fillide Giorgi (Firenze, 20 gennaio 1883 - Firenze, 24 settembre 1966), allieva di Giovanni Fattori, che aveva a lungo soggiornato a Parigi studiando gli impressionisti e i post-impressionisti. Nel maggio 1916 Levasti venne richiamato alle armi, fu inviato a Roma. Intrattenne intensi rapporti con personalità della cultura cattolica fiorentina, ma anche di quella laica e con il mondo ebraico. La principale attività di Levasti fu quella di traduttore e commentatore di testi mistici: tra le edizioni più significative da lui curate si ricordano: "I mistici", a cura di Arrigo Levasti, Firenze, Bemporad, 1925; "I Mistici del '200 e del'300", a cura di Arrigo Levasti, Milano, Rizzoli, 1935; "Sant'Anselmo. Vita e pensiero", Bari, Laterza, 1929 e "S. Caterina da Siena", Torino, UTET, 1947; "Leggenda aurea, volgarizzamento toscano del Trecento", a cura di Arrigo Levasti, Firenze, Libreria editrice Fiorentina, 1924-26, nei quali dimostrò una vasta conoscenza del mondo medievale. Il tema del misticismo cristiano fu sempre caro a Levasti che in più occasioni ne ribadì la superiorità rispetto ad altre forme di esperienza mistica; una posizione non astratta, che sfociava nell'azione e nell'impegno sociale e politico. Intrattenne intensi rapporti con personalità della cultura cattolica fiorentina, ma anche di quella laica e con il mondo ebraico. Nel dopoguerra, dal 1921 fino verso il 1941, diresse la Biblioteca filosofica di Firenze, uno dei centri di attività culturale più vivaci della città, che con lo scoppio della seconda guerra mondiale venne chiusa e il suo fondo destinato all'Università di Firenze. In questo periodo frequentava Eugenio Garin, Piero Calamandrei, ma tra i suoi amici si contano anche Giovanni Papini, Emilio Cecchi e la moglie Leonetta Pieraccini, pittrice come la Giorgi, Piero Bargellini ed Ernesto Buonaiuti. Dopo la Liberazione diresse per oltre dieci anni l'American Library (Biblioteca dell'USIS) di Firenze. Fece anche parte, dal 1945 al 1948, del Consiglio d'amministrazione del Gabinetto Vieusseux, per designazione del Comune di Firenze. Dopo la fine della guerra contribuì a rifondare con dell'Associazione italiana biblioteche, fece parte del Comitato provvisorio centrale formato dai direttori delle biblioteche pubbliche di Firenze nel 1946 e rappresentò la Sezione Toscana all'Assemblea di Palermo (15-16 novembre 1948) nella quale fu approvato il primo statuto democratico. Nel triennio 1949-1952 venne eletto nel Comitato regionale della Sezione Toscana e risulta fra i soci fino almeno al 1956. Nel 1951 assieme a Giorgio La Pira e Angiolo Orvieto, Arrigo Levasti fondò l'associazione "Amicizia ebraico-cristiana" di Firenze, di cui fu presidente e direttore del suo «Bollettino», giovandosi della attiva collaborazione di Aldo Neppi Mòdona. Sostenitore del dialogo ebraico-cristiano, fu attento e partecipe ai problemi posti dall'antisemitismo e in generale interessato alla cultura ebraica. Nei primi anni Sessanta, forse per il VII centenario dantesco (1965), lavorò a una schedatura dei manoscritti miniati della "Commedia", rimasta incompiuta e inedita. Destinò parte dei suoi libri, ai Domenicani di S. Marco di Firenze, con la condizione che andassero a costituire una biblioteca distinta da quella del Convento ed aperta al pubblico. Del Comunità di S. Marco era da tempo amico collaboratore, soprattutto per la rivista «Vita cristiana» (1929-1955), poi dal 1956 divenuta «Rivista di ascetica e mistica». Morì a Firenze, 19 aprile 1973.

Per saperne di più:
Arrigo Levasti. Sito AIB
Arrigo Levasti. Sito Cathopedia

Complessi archivistici prodotti:
Levasti Arrigo (fondo)
Levasti Arrigo (fondo)


Bibliografia:
A. Hermet, "La ventura delle riviste (1903-1940)", Firenze, Vallecchi, 1941, pp. 87, 263 passim
Colosio I., Arrigo Levasti (1886-1973), pioniere delle ricerche storico-spirituali in Italia. Profilo biobibliografico, in "Rivista di ascetica e mistica", n.2, 1973, pp. 185-200
Pieraccioni D., Ricordo di Arrigo Levasti, in "Bollettino dell'Amicizia ebraico-cristiana", nn. 3-4, 1979, pp. 31-41
Martini L., Arrigo Levasti: per un profilo della sua opera, in "Bollettino dell'Amicizia ebraico-cristiana", nn.1-2, 1991, pp. 71-81.
Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, a cura di E. CAPANNELLI - E. INSABATO, Firenze, Olschki, 1996, 326-328 (M. Angeli)
P. Buscioni, "Il rabdomante delle acque di Siloe. Studio su Arrigo Levasti", Montespertoli, Aleph, 2000
M. Baldini, "Elogio del silenzio e della parola. I filosofi, i mistici e i poeti", Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005, pp. 199-208

Redazione e revisione:
Angeli Monica, 1996, prima redazione
Capannelli Emilio, 2017/12, supervisione della scheda
Morotti Laura, 2017/11, revisione
Romanelli Rita, rielaborazione
Rossi Laura, 2017/11, revisione


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