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Berardi Pier Niccolò

Fiesole (FI) 1904 ott. 3 - Fiesole (FI) 1989

architetto

Intestazioni:
Berardi, Pier Niccolò, architetto, (Fiesole 1904 - Fiesole 1989), SIUSA

Proveniente da una famiglia di industriali del legno e imprenditori piemontesi e nipote, per parte di madre, di Ernesto Redaelli, capo di una importante industria siderurgica in Toscana, Berardi si allontanò dalle imprese familiari per iscriversi alla Facoltà di Architettura di Roma. Si laureò nel 1928 con una tesi di progetto per un Golf Club sul lago Maggiore e nello stesso anno partecipò all’Esposizione Italiana di Architettura Razionale di Roma con la cosiddetta Casa del ferro battuto. Fra il 1926 e il 1931 si occupò di vari arredamenti e ristrutturazioni per conto di nobili e imprenditori del centro e nord Italia: una villa a San Domenico per il dottor Pietro De Faveri, la ristrutturazione del villino Piero Civita a Firenze, la cappella di Villa L’Uccellatoio a Pratolino (FI), la scuola elementare in località Il Castagno a Firenze, il Ristorante Andreini a Viareggio.
Nel 1932 come parte del primo Gruppo Toscano realizzò l’allestimento dei padiglioni della IV Fiera Internazionale del Libro a Firenze e dei padiglioni temporanei per la Fiera delle Comunità artigiane a Firenze, con Giovanni Michelucci, Gherardo Bosio e Sarre Guarneri.
Nel 1933 fece parte del Gruppo Toscano che vinse il Concorso per la nuova Stazione di Firenze e negli anni seguenti partecipò, fra gli altri, ai concorsi per la Stazione di Venezia (con Nello Baroni, Italo Gamberini e Leonardo Lusanna), per la piazza dei Musei all’E42 (con Gamberini) e per lo stadio comunale di Arezzo (con Gamberini, Guarneri, Lusanna e Baroni).
Nel 1936 espose ventiquattro fotografie di case coloniche toscane alla VI Triennale di Milano curata da Giuseppe Pagano e Guarniero Daniel. Fu la prima espressione di un amore che Berardi coltivò per tutta la vita e che improntò tutta la sua opera di architetto e di pittore.
A partire dal 1937, come collaboratore di Bosio, progettò per il Ministero degli Esteri, la ristrutturazione della Legazione Italiana a Bucarest, gli Istituti di Cultura per le sedi italiane in Ungheria e Romania e un albergo-foresteria a Tirana. Sempre in quegli anni (1939/1940), in collaborazione con Bosio, realizzò il Padiglione dell’Albania alla Mostra Triennale delle Terre di Oltremare a Napoli.
Nel dopoguerra l’interesse di Berardi si concentrò sui temi dell’edilizia residenziale privata, a lui più congeniale, interessandosi anche all’arredamento e all’organizzazione di spazi esterni come campi da golf e piscine. Nel 1946 costituì lo Studio San Giorgio con l’architetto romano Tullio Rossi, suo vecchio amico e compagno di università. Insieme parteciparono al concorso bandito dal Comune di Firenze per la ricostruzione delle zone bombardate dai tedeschi intorno al Ponte Vecchio e, pur non essendo premiati, furono coinvolti nella progettazione di alcuni edifici in via Lambertesca. Fra i lavori eseguiti in collaborazione si ricordano: nel 1957 la Club House per il circolo di golf La Mandria presso Torino; nel 1958 quella per il Golf Club Le Betulle a Biella (VR), fra il 1964 e il 1965 la sede del Museo della Porcellana di Doccia a Sesto Fiorentino, presso Firenze, realizzato per accogliere le collezioni della Manifattura Richard-Ginori.
A partire dal 1950 eseguì varie ristrutturazioni e nuove realizzazioni per la famiglia di industriali biellesi Rivetti: ristrutturazione e arredamento di Villa Mino a Biella; ristrutturazione, ampliamento e arredamento di Villa Il Ciuc a Vigliano, presso Biella; Villa in via S. Leonardo a Firenze; studio per il restauro della Torre Pallavicino a Soncino, in provincia di Cremona; Hotel Santa Venere a Maratea etc.
Nel 1964 realizzò la chiesa di San Bernardino a Borgunto, presso Fiesole, unica sua esperienza nel campo dell’edilizia religiosa.
Alla fine del 1966 lasciò lo Studio San Giorgio, che aveva subito seri danni dall’alluvione fiorentina, e aprì uno studio nella sua casa di Montececeri, a Fiesole, con l’intenzione di dedicarsi prevalentemente alla pittura. Solo dopo alcuni anni P.N.B. riprese a progettare ville e arredamenti per i vari esponenti dell’imprenditoria a cui era legato da rapporti di amicizia. Il carattere della committenza gli permise di affrontare al meglio la progettazione dello spazio abitativo come dialogo continuo fra interno e interno, alla ricerca di una piena integrazione dell’edificio con l’ambiente naturale. Si possono citare, a questo proposito, la villa Nasi a Castiglione Torinese, la villa Pellicciotti a Saint Paul de Vence, la villa Settepassi a Roccamare, nei pressi di Castiglion della Pescaia, la ristrutturazione della Villa San Domenico e di Villa San Michele a Fiesole, la casa colonica La Madonnina a Castagneto Carducci, tutte realizzate fra il 1967 e il 1986.


Complessi archivistici prodotti:
Berardi Pier Niccolò (fondo)


Bibliografia:
BER.Pier Niccolò Berardi architetto e pittore, Firenze, Giunti, 2013
G. Fanelli, B. Mazza, La casa colonica in Toscana. Le fotografie di Pier Niccolò Berardi alla Triennale del 1936, Firenze, Octavo, 1999
Pier Niccolò Berardi architetto, Milano Mondadori 1986
Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana, a cura di E. INSABATO, C. GHELLI, Firenze, Edifir, 2007, 60-64 (C. Ghelli)

Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2020/07/29, revisione
Ghelli Cecilia, 2009/12/09, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2011/02/7, supervisione della scheda
Nocentini Monica, 2020/07/29, supervisione della scheda
Renzi Riccardo, 2020/07/28, revisione


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