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Traquandi Nello

Firenze 1898 ott. 11 - Firenze 1968 feb. 28

Antifascista
Politico
Ferroviere
Assessore all'annona per il Comune di Firenze
Segretario della Sezione di Firenze del Partito d'Azione
Segretario del Circolo Fratelli Rosselli

Intestazioni:
Traquandi, Nello, antifascista, politico, (Firenze 1898 - Firenze 1968), SIUSA

Altre denominazioni:
Satiro

Nato a Firenze l'11 ottobre 1898 da Francesco ed Elide Biondi, già nel 1912 si iscrive alla società irredentistica "Trento e Trieste"; è interventista e partecipa alla Prima guerra mondiale animato da forti ideali di derivazione mazziniana: milita in fanteria, è ferito il 21 agosto 1917 e congedato il 30 giugno 1920. Impiegato ferroviario, nel 1920 si iscrive alla Sezione fiorentina del Partito repubblicano, cui appartiene fino al 1924. In questo stesso periodo è tra gli animatori del Circolo di cultura fondato a Firenze da Carlo e Nello Rosselli, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi ed altri, sotto il magistero di Gaetano Salvemini. Sempre nel 1924, in seguito al delitto Matteotti, è nominato segretario del Comitato delle opposizioni, e insieme a Salvemini, i fratelli Rosselli, Ernesto Rossi, Piero Pieraccini, Piero Calamandrei ed Enrico Bocci, costituisce il gruppo Nazario Sauro del movimento Italia Libera, divenuto clandestino il 3 gennaio 1925. Collabora alla pubblicazione e alla distribuzione del giornale clandestino «Non Mollare», del quale egli stesso suggerisce il titolo, e nel 1929 aderisce a Giustizia e Libertà. Il 30 ottobre 1930 Traquandi è fermato dalla polizia, tradotto a Roma e denunciato al Tribunale Speciale, da cui viene condannato a sette anni di reclusione, tre anni di libertà vigilata e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Di conseguenza viene sottoposto a procedimento disciplinare da parte dell'amministrazione delle Ferrovie dello Stato e destituito con decreto 8 settembre 1931 del Ministero delle comunicazioni. A questa data risulta detenuto nella casa penale di Spoleto, cui segue il carcere di Castelfranco Emilia; nel 1934 risulta anche nella casa penale di Roma con Ernesto Rossi e Francesco Fancello. Il 27 settembre 1934 beneficia di un condono e viene scarcerato, ma permanendo secondo l'Autorità di Pubblica sicurezza motivi di pericolosità, è assegnato al confino di polizia e tradotto all'isola di Ponza per quattro anni. Nel febbraio del 1935 è di nuovo arrestato e condannato dal Tribunale di Napoli a otto mesi di arresto; nel maggio del 1939 gli sono inflitti ulteriori cinque anni di confino, e dopo la chiusura della colonia di Ponza è trasferito a Ventotene. Liberato il 18 agosto 1943 e rientrato a Firenze, Traquandi si unisce ai gruppi clandestini del Partito d'azione. Partecipa alla Resistenza nel comitato esecutivo clandestino di questo partito, occupandosi dell'assistenza alle famiglie dei partigiani, del reperimento di fondi per la lotta, della centralizzazione di informazioni per radio CoRa. E' membro della Commissione servizio dDocumenti del CTLN, e dallo stesso CTLN è nominato membro della Giunta comunale di Firenze, e dopo la liberazione della città diviene assessore all'Annona. Nell'immediato dopoguerra, riassunto dalle Ferrovie dello Stato, partecipa attivamente alla vita politica ricoprendo la carica di segretario provinciale del Partito d'azione. Dopo la fine del PDA entra nel PSI, ma come altri azionisti quali Tristano Codignola e Piero Calamandrei ne esce poco dopo andando a formare il gruppo Azione Socialista-Giustizia e Libertà, che ha la propria sede presso i locali del Circolo Rosselli in piazza della Libertà, di cui è segretario a partire dalla sua fondazione. Nel 1948 si candida nelle liste di Unità socialista; nel 1953 è tra i fondatori del movimento di Unità popolare, da cui nel 1958 confluisce, con gran parte dei compagni, nel Partito socialista.
Sposatosi con la vedova Teodolinda Pozzolini, sua coetanea, il 22 settembre 1958, continua senza interruzioni la sua attività in diverse associazioni: è membro e consigliere della Lega per i diritti dell'uomo-Sezione di Firenze, membro della commissione compartimentale del Sindacato ferrovieri, commissario della Azienda farmaceutica municipalizzata (AFAM), e socio fondatore dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Muore improvvisamente il 28 febbraio del 1968. Le sue spoglie riposano al cimitero di Trespiano a Firenze, vicino a quelle di altri illustri compagni azionisti.

Per saperne di più:
ANPI. Donne e uomini della Resistenza. Nello Traquandi

Complessi archivistici prodotti:
Traquandi Nello (fondo)


Bibliografia:
E. Enriques Agnoletti, "Ricordo di Nello Traquandi", in «Il Ponte», 1968, 2, pp. 164-165
C. Francovich, "Ricordo di Nello Traquandi", in «Atti e Studi dell'Istituto storico della Resistenza in Toscana», 1968, 7, pp. 1-3
Traquandi Nello, in "Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza", VI, Cremona, La Pietra, 1989, p. 110
N. Labanca, "Traquandi Nello", in "Dizionario della Resistenza", a cura di E. Collotti, R. Sandri e F. Sessi, I, Torino, Einaudi, 2000, p. 656

Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2018/03, rielaborazione
Capannelli Emilio, 2018/5, revisione
Capetta Francesca, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2018/04, revisione


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