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Astengo Giovanni

Torino 1915 apr. 13 - San Giovanni in Persiceto 1990 lug. 26

architetto
urbanista

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Astengo, Giovanni, architetto, urbanista, (Torino 1915 - San Giovanni in Persiceto 1990), SIUSA

Nasce a Torino nel 1915 e qui si laurea in architettura nel 1938, presso il Politecnico. Nel 1943 ottiene l’incarico di docente di Elementi costruttivi presso la Facoltà di architettura dello stesso Politecnico e, dopo il 1945, è tra i fondatori del gruppo di architetti moderni intitolato a Giuseppe Pagano, poi divenuto sezione piemontese dell’Apao (Associazione per l’architettura organica). Con i colleghi Mario Bianco, Nello Renacco e Aldo Rizzotti forma un sodalizio professionale (Abrr) con il quale affronta il primo impegnativo lavoro di analisi territoriale: gli studi per il Piano regionale piemontese e per l’area torinese, condotti tra il 1944 e il 1946. Ad essi fanno poi seguito numerosi lavori condotti con i soli Renacco e Rizzotti, alcuni schemi di progetto realizzati su incarico e proposte elaborate nell’ambito di concorsi: figura tra i primi il piano urbanistico del quartiere Ina-Casa di Falchera (1951), dove Astengo compare come capogruppo, mentre tra i concorsi occorre citare quello per il piano regolatore di Torino (1948). È a partire da questi primi studi piemontesi che si afferma e si consolida l’immagine di Astengo urbanista. Il convegno dell’Istituto nazionale di urbanistica, tenutosi a Roma nel 1948, ne consacra il profilo: viene cooptato nel consiglio direttivo e nel 1949, quando la rivista «Urbanistica» riprende le pubblicazioni, è nominato caporedattore, divenendo poi direttore dal 1952 fino al 1976. Nello stesso anno ottiene l’incarico di Urbanistica II presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia che mantiene fino al 1985. Nel 1955 gli viene conferito il primo incarico per la redazione di un piano regolatore comunale, quello di Assisi che, due anni dopo, traduce in schema generale e in due strumenti particolareggiati, che l’amministrazione non vorrà adottare. La complessa vicenda del piano-simbolo della sua attività di urbanista si concluderà nel 1969, con l’approvazione di un rinnovato strumento. Tra 1958 e 1966 elabora il piano regolatore generale ed i piani particolareggiati di Gubbio; nello stesso periodo vedono la luce due importanti documenti quali la «Carta di Gubbio», che sancisce la nascita dell’Associazione nazionale centri storico-artistici, e il «Codice dell’Urbanistica», redatto con Giuseppe Samonà. È del 1962-63 l’incarico per il piano di regolatore di Genova, poi revocatogli nel 1965, anno in cui inizia il lavoro per il piano di Bergamo, concluso nel 1969. In questo stesso decennio viene coinvolto dalla pubblica amministrazione come esperto in numerose commissioni d’inchiesta, come quella sulla frana di Agrigento o la commissione Franceschini per la tutela del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio (ambedue del 1966). Tra il 1966 e il 1967 ricopre la carica di assessore alla pianificazione urbanistica del Comune di Torino, attività che prosegue tra il 1975 e il 1980 presso la Regione Piemonte, dove elabora la legge urbanistica regionale (n. 56/77, Tutela ed uso del suolo). In quegli stessi anni Astengo elabora piani regolatori di alcune città italiane grandi e medie. Agli anni ’70 risale la redazione dei piani di Albenga, Pavia e Monreale, cui si aggiungono gli incarichi attribuitigli in ambito fiorentino e toscano, che proseguiranno fino a tutti gli anni ’80 (piani regolatori di Pistoia e Pisa). Non mancano contemporaneamente gli incarichi all’estero: tra il 1969 e il 1979 è consulente per l’area metropolitana di Ankara, nel 1971 è incaricato dalla CEE di uno studio sui problemi urbanistici di Mogadiscio. Gli anni ’70 sono però prevalentemente caratterizzati dall’impegno didattico: prende vita all’interno dello IUAV il progetto di un corso di studi universitari finalizzato alla creazione di esperti in pianificazione territoriale e urbanistica. Un’esperienza che ha inizio nel 1971 con l’istituzione del primo corso di laurea in urbanistica, dove Astengo insegna Progettazione Urbanistica e di cui è preside fino alla metà degli anni Ottanta, quando andrà in congedo. Lasciata l’Università, Astengo si impegna soprattutto nella redazione di piani di area vasta tra i quali si ricordano: gli schemi strutturali per i comprensori trentini della valle dell’Adige, della Valsugana, della Val di Non e per l’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia. Prestigiosi riconoscimenti gli vengono tributati al termine della sua carriera, dal Ministero della ricerca scientifica che gli conferisce nel 1989 la medaglia d’oro come benemerito delle arti e delle scienze e dall’università di Reggio Calabria la laurea ad honorem nel 1990, proprio nell’anno della morte.

Generated archives:
Astengo Giovanni (fondo)


Bibliography:
La ragione del piano. Giovanni Astengo e l’urbanistica italiana, a cura di Francesco Indovina, Milano, Franco Angeli, 1991
Urbanisti italiani: Piccinato, Marconi, Samonà, Quaroni, De Carlo, Astengo, Campos Venuti, a cura di Paola Di Biagi, Patrizia Gabellini, Bari, Laterza, 1992

Editing and review:
D'Aulerio Antonella, 26/10/2011, prima redazione


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