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Istituto di istruzione artistica, musicale e di arte drammatica/Istituto di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, sec. XIX seconda metà -

Gli istituti d'istruzione artistica - che in origine avevano le denominazioni di scuole d'arte applicata, istituti di belle arti e istituti d'arte musicale e drammatica - nacquero per insegnare la pittura, la scultura e l'architettura (le cosiddette "belle arti"), l'arte applicata all'industria, la musica e l'arte drammatica.
Le scuole d'arte applicata traevano spesso origine da fondazioni private, che ottenevano contributi da parte dello Stato e degli enti locali, ma il r. d. 2 giugno 1903 n. 1014 permise l'istituzione di sezioni per le industrie artistiche presso le scuole e gli istituti tecnici industriali. Il r. d. 22 marzo 1908 n. 187, in seguito, istituì anche le scuole di disegno e d'arte applicata all'industria alle dipendenze del Ministero dell'agricoltura, industria e commercio.
Nel 1912, con legge del 14 luglio n. 859, l'insegnamento dell'arte applicata fu ricondotto nell'ambito dell'istruzione professionale.
Gli istituti di belle arti non furono istituiti da un'unica legge, ma ebbero origini e denominazioni diverse. Potevano prendere il nome di istituto, ma anche di accademia o scuola e avere ordinamenti diversi. Alcuni avevano origini che risalivano molto indietro nel tempo. Anche gli istituti d'arte musicale e drammatica non ebbero origine in virtù d'una legge, ma per opera di singoli atti di fondazione. Gli istituti musicali statali erano, originariamente, soltanto cinque in tutta Italia: Firenze, con annessa scuola di recitazione, Milano, Napoli, Parma e Palermo.
Una prima unificazione delle norme relative agli istituti d'istruzione artistica si ebbe con la legge 6 luglio 1912 n. 734, ma limitatamente al personale. Il primo riordinamento organico, invece, si ebbe con il r.d. del 5 maggio 1918 n. 1852, riguardante il regolamento generale degli istituti di belle arti, di musica e di arte drammatica, che istituì un corso inferiore, un corso medio e, in alcune sedi, un corso superiore.
Significativi cambiamenti si ebbero con le riforme del 1923, con le quali si intese riordinare di nuovo tutto l'insegnamento artistico.
Il r.d. 31 dicembre 1923 n. 3123 pose tutti gli istituti di istruzione artistica sotto la vigilanza del Ministero della pubblica istruzione e stabilì che l'istruzione artistica si impartisse nelle scuole e istituti d'arte e negli istituti superiori per le industrie artistiche, nei licei artistici, accademie di belle arti e nelle scuole superiori di architettura, nei conservatori di musica e nella scuola di recitazione. Ogni istituto d'istruzione artistica traeva origine da un regio decreto su proposta del Ministero della pubblica istruzione e le finalità particolari di ciascuno erano definite da uno statuto approvato dallo stesso Ministero.
Il regio decreto n. 3127 dello stesso giorno e dello stesso anno, inoltre, pose le scuole professionali, con sezioni a finalità prevalentemente artistiche, direttamente sotto il Ministero della pubblica istruzione, togliendole a quello dell'economia nazionale.
Le scuole d'arte ebbero la durata di cinque anni e gli istituti d'arte di sei; entrambi avevano un corso inferiore e uno superiore. Ai corsi inferiori della scuola d'arte e dell'istituto d'arte si poteva accedere con la licenza elementare, mentre la licenza di scuola d'arte o del corso inferiore dell'istituto d'arte permettevano l'accesso al corso superiore dell'istituto stesso. Al termine di questo corso di durata triennale, si otteneva il diploma di maestro d'arte, che permetteva l'iscrizione all'accademia di belle arti.
I licei artistici quadriennali, istituiti con la riforma del 1923, furono annessi alle accademie di belle arti allora esistenti (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia) con la funzione di preparare agli studi superiori. In essi non si insegnava arte applicata, ma pura. Con r.d.l. del 7 gennaio 1926 n. 214, il corso, dopo il primo biennio, fu diviso in due sezioni: in una s'insegnavano scultura, pittura, decorazione e scenografia, nell'altra si preparavano i giovani allo studio dell'architettura nelle scuole superiori, che formavano gli architetti, e all'insegnamento del disegno nelle scuole medie.
In base alla stessa riforma, i conservatori statali avevano sede a Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma e Roma. Al conservatorio si poteva accedere dalle scuole elementari e aveva anch'esso un corso inferiore e uno superiore.
Il conservatorio era composto da singole scuole con uno specifico insegnamento musicale, che poteva essere costituito, a norma del r.d. 11 dicembre 1930 n. 1945, da due o tre periodi di durata variabile a seconda del tipo di corso: inferiore, medio e superiore. Il diploma veniva rilasciato al termine dei corsi superiori, ma alla fine degli altri periodi si poteva ottenere un attestato. Il diploma del conservatorio permetteva di insegnare musica nelle scuole secondarie.
Anni dopo, con il r.d.l. 31 giugno 1935, n. 58, le scuole d'arte furono classificate in scuole di primo e secondo grado per essere poi trasformate tutte, con la legge 9 agosto 1954, n. 651, in scuole di secondo grado a durata quinquennale.
Con la legge del 31 dicembre 1962, n. 1859, i corsi inferiori della scuola d'arte, dell'istituto d'arte e dei conservatori furono assorbiti dalla scuola media unificata e con legge 2 marzo 1963 n. 262 i conservatori di musica, le accademie di belle arti, i licei artistici e le accademie nazionali d'arte drammatica e danza vennero dotati di autonomia amministrativa e sottoposti alla vigilanza del Ministero della pubblica istruzione.
Le scuole d'arte, delle quali erano rimasti soltanto i due anni del corso superiore, furono trasformate di fatto in istituti d'arte e il loro personale inquadrato nell'organico degli istituti d'arte (l. 29 marzo 1965, n. 336).
Nel 1969, con la legge n. 910 dell'11 dicembre, è stato concesso anche agli studenti dei licei artistici di iscriversi a qualunque facoltà universitaria dopo un anno di corso integrativo.
Per ciò che riguarda gli istituti d'arte, l'istituzione di corsi sperimentali, che avevano lo scopo di accentuare la componente culturale degli istituti e di elevarne la durata a cinque anni, ha reso possibile l'iscrizione all'università anche con il diploma di questa scuola. La legge 692/70, infatti, aveva esteso le norme sulla sperimentazione negli istituti professionali, previste dalla l. 27 ottobre 1969 n. 754, anche agli istituti d'arte.
Con d.p.r. 5 ottobre 1974 n. 934, i licei artistici sono stati distaccati dalle accademie di belle arti, e hanno assunto autonomia amministrativa e didattica.
La legge 21 dicembre 1999 n. 508 ha modificato profondamente le Accademie di belle arti, l'Accademia nazionale di danza, l'Accademia nazionale di arte drammatica, gli istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), i Conservatori di musica e gli Istituti musicali pareggiati facendoli rientrare nell'ambito delle istituzioni di alta cultura, alle quali la Costituzione riconosce il diritto di darsi ordinamenti autonomi, che costituiscono il sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale. Tutti questi istituti sono dotati di personalità giuridica e hanno autonomia statutaria, didattica, scientifica, finanziaria e contabile, rilasciano diplomi accademici di primo e secondo livello e anche di perfezionamento, specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale. Il Ministero dell'università e della ricerca esercita poteri di programmazione, indirizzo e coordinamento.

(Tratto da: fonti normative)


Connected creators:
Istituto professionale d'arte di Chiavari
Liceo artistico statale Paul Klee di Genova


Bibliography:
Novissimo digesto italiano diretto da A. AZARA e E. EULA, XVI, Torino, UTET, 1969
Enciclopedia del diritto, XLI, Milano, Giuffré editore, 1989

Editing and review:
Maroni Stefania, 2005/11, prima redazione
Maroni Stefania, 2013/05, integrazione successiva


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