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Baralli Raffaello

fondo

Estremi cronologici: 1900 - 1924

Consistenza: Unità 55: regg. 25, bb. 9, bb. 7 ( contenenti materiale fotografico), contenitori di lastre fotografiche 14

Storia archivistica: L'archivio e la biblioteca di studio di Raffaello Baralli, donati al Capitolo della Cattedrale di San Martino presumibilmente con lascito testamentario, sono pervenuti all'Archivio Storico Diocesano successivamente al 1924.

Descrizione: Il fondo appartenuto a Raffaello Baralli comprende circa 300 lettere datate tra il 1900 ed il 1924 che testimoniano gli stretti contatti intercorsi con i più importanti studiosi del repertorio musicale liturgico ed in particolare con i padri benedettini dell'abbazia di Solesmes. Nel carteggio troviamo le lettere di Henry Marriot Bannister, dell'organista e compositore Giulio Bas, direttore della Rassegna Gregoriana, dei musicologi gregorianisti Raffaele Casimiri, Yves Delaporte, Angelo De Santi e di Paolo Maria Ferretti con cui dal 1907 al 1919 Baralli intrattiene costanti rapporti, testimoniati anche dalla presenza di alcune sue opere con dedica presenti nella biblioteca. Certamente rilevanti gli stretti rapporti con la scuola solesmense ed i suoi massimi esponenti tra cui dom Gabriel Beyssac, dom Paul Cagin, dom Germain Morin ma soprattutto dom André Mocquereau che tra il 1900 ed il 1909 scrive al musicologo lucchese oltre 40 lettere e la corrispondenza intrattenuta con riviste ed editori quali "Church Music", la casa editrice "Musica" di Raffaello De Renzis e la "Desclee-Lefebre". Sono presenti inoltre alcune lettere di studiosi quali Ettore Ravegnani, Giuliano Pisani ed il bizantinista Ugo Gaisser ed un piccolo nucleo di lettere familiari scritte dalla cognata Elisa tra il 1907 ed il 1908 dal Nord America. Il fondo è inoltre caratterizzato dal ricco materiale raccolto da Raffaello Baralli nella sua attività di studioso del repertorio liturgico e della paleografia gregoriana ed è corredato da consistente materiale fotografico, di cui sono presenti spesso le lastre al bromuro d'argento, relativo ai più importanti codici liturgici in notazione neumatica.
Sotto la dicitura autografa "Paleografia musicale" sono inoltre comprese 4 buste e 16 registri in cui sono raccolti e collazionati, sul modello della Paleographie musicale solesmense, frammenti e codici in notazione neumantica studiati dal musicologo tra il 1905 ed il 1919, corredati da approfondimenti sugli usi liturgici e dalla schedatura sistematica dei frammenti musicali membranacei presenti presso l'Archivio di Stato e la Biblioteca statale di Lucca e tra i fondi dell'Archivio storico diocesano e della Biblioteca capitolare Feliniana. A quest'ultima appartiene il il Codice 608 di cui Baralli curò la trascrizione critica rimasta inedita.
Da segnalare infine la presenza di una serie di quaderni alcuni dei quali inerenti l'insegnamento della teoria musicale datati 1908 e poi ripresi nel 1920, ed altri contententi nozioni di storia della filosofia datati 1923 pertinenti alla sua attività di insegnante .
Il fondo appartenuto a Raffaello Baralli è inotre costituito dai numeri pubblicati tra il 1902 ed il 1913 della «Rassegna Gregoriana» che ospitò molti suoi articoli e da una serie di opuscoli a stampa contenenti approfondimenti tematici d'argomento paleografico, indicazioni metodologiche e prese di posizione, non sempre diplomatiche, in seno al dibattito sulla restaurazione del gregoriano autentico ed una ricca biblioteca d'argomento musicologico in cui sono rappresentati tutti i più importanti testi prodotti tra la fine del '800 e gli inizi del '900 in ambito italiano ed internazionale.


Ordinamento: Il fondo, ordinato in maniera molto sommaria al momento del suo ingresso nell'archivio e corredato parzialmente da schede manoscritte, è stato recentemente oggetto di uno studio che ha comportato l'organizzazione del carteggio in fascicoli alfabetici, la revisione del materiale fotografico ed il completamento della descrizione delle unità che ne erano prive. Accanto al materiale documentale è presente una ricca biblioteca di testi musicologici.

La documentazione è stata prodotta da:
Baralli Raffaello

La documentazione è conservata da:
Curia arcivescovile di Lucca. Archivio storico diocesano


Bibliografia:
G. Bocchino "L'archivio privato di un paleografo musicale. Il fondo Baralli in «Actum Luce», Anno XLIII, n. 2, 2014, pp.263-275

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Macchi Laura, 2015/12/23, prima redazione
Morotti Laura, 2015/12/30, revisione
Pacifico Sveva, 2020/07/20, revisione

Modalità di consultazione:
Il fondo è consultabile in orario di apertura dell'archivio.


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